Introduzione
La tematica delle tensioni dell’interprete e dei conseguenti
effetti di senso, che sta emergendo oggi nella semiotica, ha radici
lontane nella fenomenologia della coscienza interna del tempo di Husserl,
e nell’idea heideggeriana del vivere come progetto, e dunque anticipazione,
attesa. Paul Ricoeur (1983), altro inconsapevole nume tutelare di questa
prospettiva, ricorda come già in Sant’Agostino il tempo
sia vissuto come ricordo e anticipazione, distensione e tensione, presente
del passato e presente del futuro, rispetto ai quali il presente del
presente si configura come attenzione.
Ma, anche se la prossimità teorica della semiotica alla fenomenologia
e all’ermeneutica ricoeuriana la costituisce ab origine come sensibile
a questo tipo di problematiche, il loro ingresso di fatto è dovuto
piuttosto al recupero di altri autori, meno filosofi e più studiosi
di problemi specifici del significato. Il percorso che vorrei tracciare
in questa introduzione è quello che diversi tra coloro che firmano
gli articoli di questo numero hanno seguito in maniera più o
meno diretta, più o meno esplicita. Darò tuttavia conto
anche della relazione che esiste tra questo percorso e un altro, a esso
trasversale, che ha avuto origine nella semiotica generativa, e che
trova con il nostro produttivi punti di convergenza e divergenza, ma
condivide, evidentemente, alcuni riferimenti fenomenologici di fondo.
Dovrà essere chiaro sin da queste prime righe che la semiotica
delle tensioni dell’interprete non coincide ed è anche
ben differente dalla semiotica tensiva che ha in Jacques Fontanille
e Claude Zilberberg i principali rappresentanti, pur se questa distanza
di fondo non impedisce una convergenza di interessi e un confronto di
metodologie.
Il nostro percorso ha dunque inizio nel 1956, quando Leonard Meyer associa
decisamente la problematica del significato in musica con quella delle
aspettative e tensioni prodotte nell’ascoltatore. Dopo una serie
di premesse che posizionano l’idea di fondo del significato sostenuta
da Meyer nell’ambito delle conseguenze del pragmatismo americano
(Meyer cita Dewey e Mead a sostegno delle sue tesi), si passa ad affrontare
più specificamente il problema del significato per quanto riguarda
la musica....
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